Il brutto anatroccolo – Porsche 996
- dnautodriveblogger
- 8 lug 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Da sempre, le Porsche 911 ci hanno fatto innamorare con le loro inconfondibili e sensuali linee, unite ai loro motori boxer, rigorosamente a sbalzo dietro l’asse delle ruote posteriori.
Ma tra tutte le amatissime generazioni di 911 ne spicca una, invece, che al contrario è stata bistrattata, denigrata o più semplicemente scansata dai puristi del marchio.
La Porsche 996: il brutto anatroccolo.
Nata nel 1997, rappresenta realmente il cambio generazionale, l’ingresso vero nell’era moderna, nel 2000. Quindi abbastanza diversa dalle precedenti versioni, sia a livello estetico che dal punto di vista meccanico.
Meccanica appunto, il primo punto di rottura con il passato parte da qui: motori progettati da zero. E’ la prima 911 ad essere raffreddata a liquido e non più ad aria come le versioni precedenti. Un propulsore sempre a sei cilindri contrapposti certo, ma più moderno ed efficiente, anche se inizialmente poco affidabile. Un grosso difetto emergeva tra tutti: il famoso e famigerato cuscinetto IMS, successivamente risolto da Porsche su moltissimi esemplari. Ma che poteva comportare nel peggiore dei casi, la rottura del motore.
Passiamo ora all’estetica della 996, altro importante motivo che ha portato il purista del marchio, a scansare e odiare quest’auto, quasi rifiutandosi di considerarla una 911. Nella sua estetica un enorme cambiamento, i fari anteriori: i cosi detti “fari a frittata” ispirati alla piccola Boxster, chiamata dai puristi: “la Porsche dei poveri”.
Chi comprava una 911 invece, si sentiva diverso da chi comprava una Boxster, voleva differenziarsi, essere di un’altra categoria. E queste similitudini con lei, questo abbattimento di barriera estetica tra i due modelli è, uno dei motivi principali per cui il purista del marchio ha odiato dal primo istante la 996. Facendola diventare quindi, il brutto anatroccolo, la 911 da scansare a vista.
Ma è davvero cosi? E’ davvero la 911 da odiare?
Secondo noi , NO! E’ innanzitutto un modello che merita rispetto, perché simboleggia il coraggio di Porsche di entrare nella nuova era, un passaggio non facile ai tempi moderni.
Meccanicamente quindi, molto più raffinata e soprattutto efficace rispetto alle vecchie versioni, più veloce in tutto. Con difetti si, che sono figli di un coraggio e di un cambiamento che era necessario per arrivare dove siamo oggi.
La 996 è, secondo il mio punto di vista un anello importante ed indispensabile nella storia della 911. Senza di lei, non avremmo avuto la 911 come la conosciamo oggi, sia dal punto di vista meccanico e innovativo che dal punto di vista estetico, con una chiara e ancor più distintiva affermazione di carattere! Quei fari sono si, un colpo all’occhio rispetto a tutte le altre 911, ma allo stesso tempo, considerando l’epoca e il modo in cui è stata concepita la rendono ancor più originale. In un certo senso, la 996 è colei che ha fatto capire a tutti, cosa davvero è una 911.
Alla fine della favola, ad oggi la 996 è la 911 più venduta di sempre, e anche se inizialmente ha accusato parecchio il colpo, arrivando a costare cifre al di sotto dei 15.000 euro, oggi sta risalendo di valore. Affermandosi sempre di più, come una delle 911 più singolari ed uniche di sempre.
Emanuele.
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